Nuovo disegno di legge in Parlamento per rafforzare controlli, trasparenza contabile e requisiti professionali nella gestione condominiale.
A oltre un decennio dall’ultima revisione organica della materia, il condominio torna al centro del dibattito politico con una nuova proposta di legge che ridefinisce diverse questioni, tra le quali possiamo annoverare la gestione degli edifici e i rapporti tra amministratori, condòmini e fornitori. Il disegno di legge AC 2692, presentato a Roma il 17 dicembre e sostenuto da Fratelli d’Italia, dunque, punta ad aggiornare questo settore, che – da anni – fa leva su regole datate.
Condominio, la nuova riforma in merito alla morosità e agli amministratori
Il testo, che i promotori definiscono suscettibile di miglioramenti attraverso il confronto con le categorie interessate, delinea un cambio di approccio rispetto al passato. Al centro della riforma vi è, infatti, la volontà di rafforzare la trasparenza e di garantire maggiore tutela ai soggetti coinvolti.

Uno degli interventi più rilevanti riguarda la figura dell’amministratore di condominio. La proposta prevede che l’amministratore debba avere una laurea, anche triennale, in ambiti economici, giuridici e/o tecnico-scientifici, per poter accedere alla professione. Chi già opera nel settore potrà continuare a farlo solo se in possesso di specifiche iscrizioni professionali, escludendo, poi, in futuro, la possibilità di esercitare con il solo diploma.
Accanto ai requisiti di studio, è previsto un elenco nazionale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la cui iscrizione diventa condizione indispensabile per svolgere l’attività.
Centrale, in tal senso, è la formazione obbligatoria, che dovrà essere aggiornata per adeguarsi al nuovo quadro normativo, mentre la durata dell’incarico dell’amministratore è, di base, annuale, salvo diversa decisione assembleare, per evitare situazioni di vuoto gestionale.
Contabilità, morosità e responsabilità condivise
La riforma interviene in maniera decisa anche sulla gestione finanziaria dei condomìni. Tutte le operazioni dovranno transitare su conti correnti dedicati, senza contante e, per gli edifici più grandi, sarà obbligatoria la nomina di un revisore indipendente.
I rendiconti dovranno essere redatti secondo criteri più rigorosi, in modo da rendere chiara la situazione patrimoniale e i conguagli, anche relativi ad anni precedenti.
Sul fronte delle morosità, il disegno di legge modifica i tempi per l’avvio delle azioni di recupero e rafforza la posizione dei fornitori, che potranno rivalersi direttamente sul conto condominiale e, in ultima istanza, anche sui condòmini in regola con i pagamenti.
Infine, sono rafforzate le norme su sicurezza e manutenzione straordinaria, imponendo la costituzione preventiva dei fondi necessari e attribuendo all’amministratore maggiori poteri d’intervento in caso di inerzia dell’assemblea.